Un bivacco come simbolo di accoglienza


Un bivacco come simbolo di accoglienza

Quest’anno ricorre il centenario dalla stipula del trattato di Saint-Germain, che divise il Tirolo attribuendo l'Alto Adige all’Italia. In questa ricorrenza l'Associazione Artinthe Alps Verein presenta al pubblico internazionale, in occasione della 58a Biennale d’Arte di Venezia, un progetto concepito dall’artista Hannes Egger e intitolato “Bivacco”.

Un luogo evocativo

A un originale vecchio bivacco d’alta montagna, rappresentazione fisica di un ideale rifugio alpino, viene attribuito il compito di rappresentare la vocazione di luogo aperto e transfrontaliero che caratterizza l'Alto Adige/Südtirol quale terra di passaggio e scambio, ma anche di accoglienza, a cavallo e a superamento dei confini. Il filo conduttore è proprio nell’apparente contrasto: un oggetto pensato per la montagna portato in riva al mare, un oggetto nato per essere quanto più statico e solido, portato in viaggio.
I bivacchi sono generalmente posizionati lungo i percorsi in alta quota, dove lo sforzo e il pericolo sono maggiori, dove la meta non è stata ancora raggiunta, dove la scalata deve ancora incominciare, prima della destinazione finale. Di colore vivo per essere ben visibili, sono un punto intermedio tra la partenza e l'arrivo, sempre aperti per offrire riparo, rifugio, riposo e tranquillità. L’artista ha voluto portare questo bivacco fin sull’acqua, come a voler trasferire questi concetti dove oggi ce n’è più bisogno.
Il bivacco scelto per assolvere a questo compito emblematico ed evocativo è un prestito del famoso alpinista Reinhold Messner. Costruito nell’anno 1972 era situato oltre i 2500 mt di altitudine, molto vicino al confine fra Italia e Austria, ora fa parte del circuito espositivo dei Messner Mountain Museum e prima della mostra è stato oggetto di un restauro da parte del medesimo artigiano che lo aveva costruito quasi 50 anni fa.

Un contenitore di opere

Sono sette i giovani altoatesini/sudtirolesi chiamati a realizzare altrettante opere esposte dentro e fuori il bivacco. La scelta di fondo ha spinto gli artisti a interpretare con le loro opere il duplice livello del concetto di “Bivacco”. Il primo è quello “fisico”, con opere pensate per interagire con l’architettura, i materiali, la funzione e lo spazio limitato del bivacco in sé. Il secondo livello è quello “rappresentativo”, ovvero dei significati che “Bivacco” vuole comunicare come luogo intimo e di riflessione, ma anche di rifugio sempre aperto come luogo di incontro, di interazione, di contaminazione culturale. Gli artisti, scelti dalla curatrice Christiane Rekade, già direttrice artistica di Kunst Merano Arte, sono Jacopo Candotti, Nicolò Degiorgis, Hannes Egger, Julia Frank, Simon Perathoner, Leander Schönweger, Maria Walcher.
L’Associazione ArtintheAlps Verein nasce a Bolzano nel 2015 per impulso di personalità del mondo culturale e imprenditoriale di Bolzano, Trento e Innsbruck, accumunati dalla passione per la cultura e l’arte. Promuove attività e manifestazioni culturali nel campo dell’arte visiva, sia in ambito regionale per la valorizzazione degli artisti locali, sia in ambito internazionale per stimolare il dialogo interculturale.

“Bivacco” verrà ospitato fino al 30 settembre 2019 nell’ampio e magnifico parco dell’Isola di San Servolo. L’installazione è sempre visitabile tutti i giorni con orario libero. Nei primi giorni di ottobre l’installazione verrà spostata a Bolzano, davanti alla sede Salewa, nei pressi della palestra di roccia, dove i visitatori potranno ammirarla liberamente per circa un mese.




Postato il: 24.09.1919