ciao massimo

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ciao massimo

http://www.regione.vda...p?id=18178

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Non so se funziona il link, quindi copio e incollo.

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(ANSA) - AOSTA, 24 FEB - E' stata la voglia di scalare l'ennesima cascata di ghiaccio, di scivolare in solitaria sui fianchi della montagna, di salire dove in pochi hanno tentato, a tradirlo e a spezzare la sua giovane vita. Massimo Farina, nato il 29 maggio 1981, di Sarre, guida alpina, istruttore militare di sci e alpinismo in servizio al Centro addestramento alpino di Courmayeur, è morto oggi in un tragico incidente di montagna.

Stava scalando una cascata di ghiaccio a Rhemes Saint Georges insieme con un compagno, Marco Nescatelli, di 32 anni, romano, quando una 'candela' di ghiaccio ha ceduto: Massimo Farina è precipitato per una ventina di metri, morendo sul colpo. Il compagno, che era più in basso, è stato investito dal ghiaccio ed è rimasto ferito lievemente. L'incidente è avvenuto verso le 13 in un luogo poco frequentato, dove non sempre si forma la cascata di ghiaccio. Sul posto è intervenuto il soccorso alpino valdostano, che ha recuperato il corpo e lo ha trasportato alla camera mortuaria del cimitero di Rhemes Saint Georges. Le indagini sono affidate alla guardia di finanza di Entreves.

Massimo Farina era considerato uno dei più forti e polivalenti giovani alpinisti italiani, capace di esprimersi ad altissimi livelli nell'arrampicata sportiva, nel 'bouldering' (arrampicata in fessura), nel 'dry tooling' (scalata prima su roccia e poi su cascata di ghiaccio) e nell'alpinismo tradizionale. All'attivo aveva grandi imprese alpinistiche come le scalate della parete 'Empire' al Clocher du Tacul, del Pilone Centrale, della via 'Bonington'nel Brouillard, della parete 'Les intouchables' al Trident, della via Bonatti alla Chandelle in solitaria, tutte nel massiccio del Monte Bianco, oltre ad ascensioni impegnative sul Gran Paradiso e nelle Dolomiti. Inoltre ha partecipato a due tra le principali spedizioni alpinistiche italiane degli ultimi anni: quest' estate era uno dei componenti della spedizione 'K2 2004', riuscendo ad arrivare fino a 7.900 metri sul K2 per poi rinunciare a causa di problemi fisici mentre i compagni raggiungevano la vetta; nell'ottobre 2003 aveva invece fatto parte della spedizione di Abele Blanc all'Annapurna, raggiungendo quota 6.950 metri prima di tornare indietro a causa del vento.

A trasmettergli la passione per la montagna era stato il padre, escursionista esperto, mentre le prime tecniche di arrampicata le aveva imparate sulle pareti di Saint Pierre e Villeneuve, a pochi chilometri da casa. Da lì l'amore per le scalate è aumentato progressivamente fino a diventare una ragione di vita. "Il pericolo maggiore che mi pare di notare - aveva detto pochi anni fa in un'intervista al sito 'Inalto.com'

- è una certa tendenza a credere che oggigiorno sia tutto più
facile. Addirittura che basti pagare una guida per riuscire in un'impresa difficile. Occorre inculcare una nuova cultura nella gente e far capire che l'alpinismo non è uno sport come un altro, lo si deve sentire dentro". Massimo Farina lascia i genitori e un fratello. (ANSA).

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http://www.montagna.or...farina.htm

24/02/05 @ 21:25:40
 
 
   

Re: ciao massimo

:cry: Un saluto ... :cry:

25/02/05 @ 12:12:59
 
 
   
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