Ginocchio e Arrampicata
Il ginocchio è un'articolazione importante ma spesso sottovalutata in arrampicata, perché il traumatismo e il sovraccarico sono rari nel nostro sport. Inoltre spesso snobbiamo i segnali, i piccoli dolori, che ci manda perché li attribuiamo a una botta o ad un avvicinamento troppo lungo ed estenuante, alle volte persino superiore ai dieci minuti.
In quasi tutti gli sport i dolori al ginocchio sono una colonna della patologia. Noi climber facciamo eccezione, ci preoccupiamo per i segnali che vengono da mano, gomito, spalla, piede, caviglia e schiena. Questo ovviamente dipende molto dal background sportivo di ognuno, se uno oltre a tirare tacche, fa trekking, calcio o sci ha un rapporto diverso con il ginocchio, mentre il climber puro inizia a preoccuparsi del ginocchio solo se proprio gli fa male.
PATOLOGIA
Se ci pensiamo bene in arrampicata ci sono molti modi per farsi male al ginocchio, oltre a schiantare il ginocchio contro la parete o per terra. Ad esempio, a me, questa primavera, al raduno in Val Daone, è successo di arrivare all'uscita bagnata di Hiro, piombare sui crash posti in pendenza, ricadendo poco elegantemente sul dorso con il ginocchio tutto flesso e ruotato sotto il peso del corpo e della caduta, procurandomi una distorsione di ginocchio con lesione del corno posteriore del menisco laterale.
Il meccanismo traumatico forse più frequente e sottovalutato è probabilmente l'esecuzione della lolotte, specialmente quella in cui la punta del piede spinge in alto, la lolotte 2. In tale manovra il legamento collaterale mediale viene sottoposto ad un forte stress, che in caso di imprevisto può portare anche a una lesione dello stesso o del menisco mediale.
Le strutture del ginocchio più spesso interessate nei climber sono i menischi e il legamento collaterale mediale; ma menisco, legamento, cartilagine sono parole vuote se non si spiega cosa sono.
Anatomia Ginocchio
Il legamento è una struttura anatomica che funziona come un tirante che tiene unite due ossa. Lo possiamo paragonare ad una corda, e proprio come una corda posta sotto un'eccessiva tensione può stirarsi, o avere la rottura solo di qualche trefolo, o può rompersi del tutto. Quando il legamento si lede diventa dolente e se la lesione ne compromette le tenuta meccanica si ha un' instabilità dell'articolazione, la cui gravità è correlabile all'entità della rottura.
È importante non confondere il legamento con il nervo. Le due strutture sono diverse e svolgono funzioni diverse. Il primo funziona come una corda che tiene insieme due ossa, il secondo funziona come un filo elettrico che porta dei segnali da un posto all'altro.
Anatomia Legamenti Pareti Ginocchio
Il menisco invece è una struttura fibrocartilaginea, che serve per accoppiare le forme del femore e della tibia. Infatti il piatto tibiale è piatto mentre i condili femorali sono simili a cilindri. In mezzo ai due c'è il menisco che riempie il vuoto al fine di distribuire su tutta la superficie il peso diminuendo la pressione e quindi l'usura.
Quando il ginocchio lavora in torsione come durante una lolotte,
Lolotte
certi incastri in fessura o certi tallonaggii strani fanno si che il margine del menisco viene schiacciato tra la tibia e il femore, quando piegando il ginocchio i cilindri che formano i condili femorali rotolano scivolando sul piatto tibiale possono pinzare il margine del menisco strappandolo, o possono staccare il menisco dalla capsula articolare; nasce così la famosa lesione meniscale
Progressiva Lesione Legamento
La cartilagine è una struttura che riveste con un sottile strato l'osso nell'articolazione, è di consistenza duro-elastica e liscia. Ha una funzione molto importante: diminuisce l'attrito quando i due capi ossei nel movimento scivolano l'uno sull'altro. Il problema maggiore della cartilagine è che ha una crescita molto ridotta, che diminuisce col passare degli anni. L'attrito cui viene sottoposta la consuma lentamente col passare della vita e se tutto va bene finisce con l'essere consumata in tarda età. Se invece il ginocchio ha dei problemi come infiammazioni ricorrenti, che ne rovinano la cartilagine, o è instabile, o ad esempio per una lesione meniscale c'è un attrito aumentato che rovina la cartilagine questa subisce una progressiva e più rapida usura e ricrescendo molto lentamente non riesce a rinnovarsi. Quando la cartilagine si assottiglia troppo o addirittura si espone l'osso sotto la cartilagine si è giunti alla temibile artrosi di ginocchio. Ovvero un ginocchio consumato, che è rigido, fa male e necessita quindi di una protesi, cioè togliere le parti di osso di tibia e femore che formano il ginocchio e sostituirle con dei componenti metallici o di altri materiali.
Foto cartilagine foto protesi
Purtroppo le cose non sono mai semplici. Non solo i menischi e i legamenti possono disturbare il ginocchio dell'arrampicatore, ci sono molte altre cause possibili.
Ad esempio la sindrome femororotulea è abbastanza frequente, si tratta di un problema causato dall'attrito tra la rotula e femore, tipico delle posizioni a ginocchio flesso. L'arrampicata inoltre può causare al ginocchio una gran varietà di tendiniti, borsiti, cisti, sindromi del corpo di Hoffa, contratture e lesioni muscolari periarticolari.
IL TRATTAMENTO
Il trattamento delle lesioni dei menischi dipende da quale struttura è stata lesa, dal punto in cui è stata lesa e dalla gravità della lesione. Il problema di queste strutture è che solo una parte di esse riceve del sangue, la maggior parte del menisco non riceve sangue e quindi non può guarire quando si rompe.
Solo una minoranza delle lesioni meniscali possono essere trattate senza operare, in quanto non si riparano e la parte rotta crea attrito rovinando la cartilagine, oltre a causare dolore. In particolare in patologia arrampicatoria ci sono alcuni tipi di lesione che non possono essere trattati conservativamente in quanto le torsioni e le iperflessioni sono spesso estreme. Ma non disperiamoci, in compenso ci sono altri tipi di lesione che in arrampicata diversamente da altri sport possono essere trattati senza ricorrere alla chirurgia.
Per quel che riguarda le lesioni dei legamenti è importante una corretta diagnosi, il trattamento chirurgico nel periodo subito successivo al trauma è riservato solo ai casi disastrosi, in quanto con l'immobilizzazione la maggior parte dei legamenti può andare incontro ad una buona cicatrizzazione. Nei casi in cui non c'è riparazione del legamento e quindi rimane una instabilità del ginocchio, cosa molto frequente nel crociato anteriore a causa della sua peculiare vascolarizzazione, si deve fare una corretta diagnosi e un buon recupero del tono muscolare in modo da potersi sottoporre nel migliore dei modi all'intervento chirurgico riparativo nel caso dei legamenti periferici oppure ricostruttivo nel caso del legamento crociato anteriore o più raramente del legamento crociato posteriore.
IL DOPO TRATTAMENTO
La ripresa è molto variabile va da qualche settimana a qualche mese. Dipende da che tipo di trattamento o intervento è stato fatto e dalle condizioni del paziente quando si è sottoposto all'intervento. Per fare un esempio, se un climber, che notoriamente non ama allenare gli arti inferiori, si sottopone all'intervento senza aver fatto una buona preparazione muscolare avrà una ripresa molto più tardiva. Oppure se aspetta anni prima di farsi operare il ginocchio sarà molto più incline ad infiammazioni e quindi la ripresa necessariamente dovrà essere molto più lenta.
Le condizioni del ginocchio dopo il trattamento molto spesso non sono uguali a quelle che c'erano prima di avere il problema, perché le lesioni non possono mai essere riparate completamente. Come insegna lo zen: “Un vaso rotto, una volta incollato non torna un vaso nuovo. Rimane un vaso incollato”. Nel caso dei legamenti rimarrà una predisposizione più o meno accentuata alle distorsioni e una minima instabilità che porta a una più precoce artrosi. Nel caso dei menischi dopo il trattamento o l'intervento il ginocchio avrà perso la sua perfezione e quindi avrà un'usura più rapida, oltre ad essere più predisposto a ulteriori lesioni e infiammazioni.
CONCLUSIONE
Il ginocchio è un'articolazione fondamentale per l'arrampicata, oltre che per la bistrattata vita di tutti i giorni. Per questo è importante non trascurare i segnali che ci manda e nel caso metterlo a riposo. Se ciò non basta bisogna capire se il problema è dovuto ad una lesione traumatica o ad un'usura causata dai carichi cui l'abbiamo sottoposto. Dire male al ginocchio non significa che o è rotto un menisco o è rotto un crociato e quindi bisogna o operarsi o smettere di arrampicare. Infatti nel ginocchio ci sono molte altre strutture che si possono rompere, usurare o infiammare: legamenti collaterali, borse, cartilagini articolari, tendini, il corpo di Hoffa e molto altro. Se non si sa cosa non funziona e perché non funziona non si può aggiustare nulla. Una volta a conoscenza di queste fondamentali informazioni bisogna confrontarle con le specificità del nostro sport. Perché ci sono alcuni tipi di lesioni che in altri sport possono essere trattati non chirurgicamente, ma che in chi arrampica devono essere trattati per forza chirurgicamente, perché vanno solo a peggiorare; mentre ci sono altri tipi di lesioni che nel climber non hanno bisogno di essere operati a differenza di altri sport. In questi casi l'intervento chirurgico, che pure è efficace, porta dei rischi e dei periodi di astensione dall'arrampicata superiori rispetto al trattamento conservativo. Capiamoci per trattamento conservativo non si intende non fare nulla e conservare il problema, altrimenti col passare del tempo il ginocchio può andare incontro a problemi di cedimenti, dolore, infiammazioni recidivanti e addirittura usura e quindi artrosi e protesi in età precoce. Il trattamento conservativo consiste a seconda dei casi eseguire delle terapie assunte per bocca o infiltrative, effettuare degli esercizi di rinforzo muscolare, stretching, o immobilizzare, o altri provvedimenti che si rendano necessari a seconda dei casi.
In conclusione: Climber, occhio al ginocchio!
PATOLOGIA ARRAMPICATORIA
a cura del Dottor Kelios Bonetti, Medico Chirurgo, Specialista in Ortopedia e Traumatologia, esperto in patologia arrampicatoria.www.patologia-arrampicatoria.it
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