SICUREZZA (Cinch)

Arrampicata e Alpinismo

dalla scarpetta al chiodo da ghiaccio...


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Re: SICUREZZA (Cinch)

aggredilo ha scritto:
Succede raramente ma stavolta mi tocca scrivere una cosa seria. Domenica 24 febbraio, mentre scalavo alla falesia di Ripa Majala, è successo un incidente che mi ha dato molto da pensare: scalavo da primo a vista “Pugni Chiusi” una via di 20 metri gradata 6a+. Arrivato al penultimo rinvio volo, subito dopo aver moschettonato, e mi fermo a due metri da terra. Ho fatto circa 12 metri di caduta.

Appena, finalmente, la caduta si interrompe prima bestemmio poi istintivamente mi giro verso chi mi faceva sicura accusandola di essere stata poco attenta; poi, mentre smaltivamo la scarica di adrenalina, ci siamo fermati a ragionare su cosa era successo:

1- Chi mi faceva sicura usava il Cinch della Trango, non era disattenta nel momento in cui sono volato e teneva correttamente la mano destra sul capo della corda che usciva da sotto il sistema di sicura, e infatti si è bruciata la mano per lo scorrimento della corda, mentre la mano sinistra è rimasta illesa.
2- Chi mi faceva sicura si trovava esattamente sotto la verticale del primo rinvio, cosa sulla quale avevo insistito per il mio peso superiore .
3- Il Cinch era montato correttamente, la corda passava nel senso giusto, la ghiera del moschettone era chiusa e il moschettone era fissato all’asola di servizio dell’imbrago.
4- Io sono volato da sotto il rinvio in cui avevo appena passato la corda, quindi praticamente era come se scalassi da secondo dato che la corda dal nodo sul mio imbrago saliva per circa 1 metro fino al rinvio che si trovava appena sopra la mia testa; la conseguenza è che il sistema di sicura non ha subito nessuno “strappo” ma la corda è entrata in tensione gradualmente.

Oltre alla paura del volo lo chock era dato dal fatto che non riuscivamo a capire cosa fosse successo, altre volte avevamo usato questo strumento e, in situazioni analoghe, aveva sempre funzionato bene.
Abbiamo fatto ricerche su internet per trovare articoli e discussioni su Forum vari; ho parlato con amici arrampicatori per avere altri pareri e mi è capitato di parlare anche con il rappresentate italiano della Trango per chiedergli spiegazioni sul funzionamento del Cinch.
Lui , vecchio scalatore, mi ha dato molte informazioni specifiche e consigli tecnici e mi ha mostrato i risultati di alcuni test eseguiti da strutture accreditate (La torre di Padova della Commissione Centrale Materiali e Tecniche del CAI) per la sicurezza delle attrezzature sportive di montagna.

Il risultato è stato disarmante: usavamo il Cinch in modo scorretto, pur montandolo correttamente lo tenevamo in una posizione sbagliata.

Io scalo da circa sei anni, ho iniziato a fare sicura usando l’otto, poi il secchiello, il gri gri, e alla fine ho provato il Cinch imparando da persone che lo usavano da tempo; mi ci sono trovato bene e per questo l’ho consigliato a chi mi faceva sicura, che scala da 6 mesi, insegnandole a usarlo senza andare a cercare le istruzioni dell’attrezzo.
Devo dire, senza cercare scusanti, che dalle istruzioni che ho scaricato da internet la settimana scorsa
http://www.trango.com/...kletCE.pdf
http://www.trango.com/...kletCE.pdf
non mi sembra si capisca in maniera chiara quale sia la corretta posizione di utilizzo, mentre lo si capisce molto bene dal filmato realizzato dalla Trango che ho trovato su YouTube
http://it.youtube.com/...9TO5ikqXwo

Scrivo perché in questo sport ogni tipo di leggerezza è vietata. Ho commesso un errore molto grave, per fortuna nessuno ne ha pagato le conseguenze però ho messo in pericolo me stesso, chi mi faceva sicura e ho rischiato di coinvolgere anche le persone con le quali abbiamo scalato negli ultimi mesi. Sono un maniaco della sicurezza, insisto sempre sull’attenzione, sul modo di fare sicura, sulla correttezza dei nodi, sul fatto che devono sempre essere controllati dallo scalatore e dall’assicuratore, così come si deve fare per il sistema di sicura; in questo caso ho fatto una gran cazzata.

E allora “bbellidecasa” chiedo scusa a tutti e prometto che d’ora in poi leggerò pure le istruzioni dello spazzolino da denti.

È uno sport pericoloso, lo sappiamo tutti, per evitare di avere esperienza diretta del pericolo bisogna fere tesoro delle esperienze altrui e non bisogna dimenticare che la prudenza e l’attenzione verso la sicurezza non è mai troppa.
Scrivo anche sperando che si apra una discussione sul cinch e sui vari sistemi di sicura.

“…bbella ‘a buasserì, bbella ‘a cassapanca, bbello bbello tutto….mo’ te ne pòi pure annà!”

secondo me è successo che gli ha dato corda, per mettere il rinvio, sbloccando la camme dalla levetta di metallo. infatti nel topic lui hai detto che appena si è girato verso di lei hai visto che che teneva "correttamente" le mani, per me ha sbagliato lei , perchè se aveva appena messo il rinvio la mano destra non doveva essere sul capo della corda ma sul capo superiore e la mano sinistra come da indicato sul sul perno centrale e con la corda tra le dita, così come l'ha trovata conferma che lei ha semplicemente ed erratamente datogli corda sbloccando dalla leva metallica facendolo fare un bel volo, lo conferma anche il fatto che si sia bruciata la mano dx invec e che tra le dita della mano sx a mio parere è stati fortunato che nel panico di vederlo cadere abbia mollato la levetta.
p.s: anche io sono un fissato della sicurezza come lui, anhe forse di più, e da coofissato mi permetto di dire di stare molto più attento a insegnare ad altri, perchè capita di sottointendere delle informazioni "vitali" che all'altro prorpio non passano per la testa.

p.p.s: scusate vari e eventuali errori ma sono in convalescienza con gli occhi e non sò cosa poteri acer dgt. spero di essermi spiegato

16/09/08 @ 21:58:48
 
 
   

Re: SICUREZZA (Cinch)

insomma, il morale della favola è: non bisogna dare corda a aggredilo che se ne approfitta

17/09/08 @ 06:38:31
 
 
   

Re: SICUREZZA (Cinch)

Buzz ha scritto:
insomma, il morale della favola è: non bisogna dare corda a aggredilo che se ne approfitta


eh già 🙂

17/09/08 @ 09:40:01
 
 
   

Re: SICUREZZA (Cinch)

Buzz ha scritto:
insomma, il morale della favola è: non bisogna dare corda a aggredilo che se ne approfitta

No...la morale è che se vai ad arrampicare con aggredilo ricodati un cambio di mutande e molta mooolta carta igienica.

17/09/08 @ 12:34:28
 
 
   

Re: SICUREZZA (Cinch)

russell- ha scritto:
aggredilo ha scritto:
Succede raramente ma stavolta mi tocca scrivere una cosa seria. Domenica 24 febbraio, mentre scalavo alla falesia di Ripa Majala, è successo un incidente che mi ha dato molto da pensare: scalavo da primo a vista “Pugni Chiusi” una via di 20 metri gradata 6a+. Arrivato al penultimo rinvio volo, subito dopo aver moschettonato, e mi fermo a due metri da terra. Ho fatto circa 12 metri di caduta.

Appena, finalmente, la caduta si interrompe prima bestemmio poi istintivamente mi giro verso chi mi faceva sicura accusandola di essere stata poco attenta; poi, mentre smaltivamo la scarica di adrenalina, ci siamo fermati a ragionare su cosa era successo:

1- Chi mi faceva sicura usava il Cinch della Trango, non era disattenta nel momento in cui sono volato e teneva correttamente la mano destra sul capo della corda che usciva da sotto il sistema di sicura, e infatti si è bruciata la mano per lo scorrimento della corda, mentre la mano sinistra è rimasta illesa.
2- Chi mi faceva sicura si trovava esattamente sotto la verticale del primo rinvio, cosa sulla quale avevo insistito per il mio peso superiore .
3- Il Cinch era montato correttamente, la corda passava nel senso giusto, la ghiera del moschettone era chiusa e il moschettone era fissato all’asola di servizio dell’imbrago.
4- Io sono volato da sotto il rinvio in cui avevo appena passato la corda, quindi praticamente era come se scalassi da secondo dato che la corda dal nodo sul mio imbrago saliva per circa 1 metro fino al rinvio che si trovava appena sopra la mia testa; la conseguenza è che il sistema di sicura non ha subito nessuno “strappo” ma la corda è entrata in tensione gradualmente.

Oltre alla paura del volo lo chock era dato dal fatto che non riuscivamo a capire cosa fosse successo, altre volte avevamo usato questo strumento e, in situazioni analoghe, aveva sempre funzionato bene.
Abbiamo fatto ricerche su internet per trovare articoli e discussioni su Forum vari; ho parlato con amici arrampicatori per avere altri pareri e mi è capitato di parlare anche con il rappresentate italiano della Trango per chiedergli spiegazioni sul funzionamento del Cinch.
Lui , vecchio scalatore, mi ha dato molte informazioni specifiche e consigli tecnici e mi ha mostrato i risultati di alcuni test eseguiti da strutture accreditate (La torre di Padova della Commissione Centrale Materiali e Tecniche del CAI) per la sicurezza delle attrezzature sportive di montagna.

Il risultato è stato disarmante: usavamo il Cinch in modo scorretto, pur montandolo correttamente lo tenevamo in una posizione sbagliata.

Io scalo da circa sei anni, ho iniziato a fare sicura usando l’otto, poi il secchiello, il gri gri, e alla fine ho provato il Cinch imparando da persone che lo usavano da tempo; mi ci sono trovato bene e per questo l’ho consigliato a chi mi faceva sicura, che scala da 6 mesi, insegnandole a usarlo senza andare a cercare le istruzioni dell’attrezzo.
Devo dire, senza cercare scusanti, che dalle istruzioni che ho scaricato da internet la settimana scorsa
http://www.trango.com/...kletCE.pdf
http://www.trango.com/...kletCE.pdf
non mi sembra si capisca in maniera chiara quale sia la corretta posizione di utilizzo, mentre lo si capisce molto bene dal filmato realizzato dalla Trango che ho trovato su YouTube
http://it.youtube.com/...9TO5ikqXwo

Scrivo perché in questo sport ogni tipo di leggerezza è vietata. Ho commesso un errore molto grave, per fortuna nessuno ne ha pagato le conseguenze però ho messo in pericolo me stesso, chi mi faceva sicura e ho rischiato di coinvolgere anche le persone con le quali abbiamo scalato negli ultimi mesi. Sono un maniaco della sicurezza, insisto sempre sull’attenzione, sul modo di fare sicura, sulla correttezza dei nodi, sul fatto che devono sempre essere controllati dallo scalatore e dall’assicuratore, così come si deve fare per il sistema di sicura; in questo caso ho fatto una gran cazzata.

E allora “bbellidecasa” chiedo scusa a tutti e prometto che d’ora in poi leggerò pure le istruzioni dello spazzolino da denti.

È uno sport pericoloso, lo sappiamo tutti, per evitare di avere esperienza diretta del pericolo bisogna fere tesoro delle esperienze altrui e non bisogna dimenticare che la prudenza e l’attenzione verso la sicurezza non è mai troppa.
Scrivo anche sperando che si apra una discussione sul cinch e sui vari sistemi di sicura.

“…bbella ‘a buasserì, bbella ‘a cassapanca, bbello bbello tutto….mo’ te ne pòi pure annà!”

secondo me è successo che gli ha dato corda, per mettere il rinvio, sbloccando la camme dalla levetta di metallo. infatti nel topic lui hai detto che appena si è girato verso di lei hai visto che che teneva "correttamente" le mani, per me ha sbagliato lei , perchè se aveva appena messo il rinvio la mano destra non doveva essere sul capo della corda ma sul capo superiore e la mano sinistra come da indicato sul sul perno centrale e con la corda tra le dita, così come l'ha trovata conferma che lei ha semplicemente ed erratamente datogli corda sbloccando dalla leva metallica facendolo fare un bel volo, lo conferma anche il fatto che si sia bruciata la mano dx invec e che tra le dita della mano sx a mio parere è stati fortunato che nel panico di vederlo cadere abbia mollato la levetta.
p.s: anche io sono un fissato della sicurezza come lui, anhe forse di più, e da coofissato mi permetto di dire di stare molto più attento a insegnare ad altri, perchè capita di sottointendere delle informazioni "vitali" che all'altro prorpio non passano per la testa.

p.p.s: scusate vari e eventuali errori ma sono in convalescienza con gli occhi e non sò cosa poteri acer dgt. spero di essermi spiegato

Purtroppo è molto più complicata di così, ma (scusami) sono stufo di parlare di questa facenda, sono mesi che incontro persone che mi chiedono spiegazioni.

L'unica cosa che posso dire ora è questa: io non lo uso più, adesso è sulla mia scrivania a fermare i fogli, non mi fido più dell'attrezzo sia per una questione di trauma psicologico sia per altre valutazioni tecniche che ho fatto.

Ho deciso, dopo tanti ragionamenti, confronti con arrampicatori esperti, ricerche su internet e analisi dei vari sistemi di assicurazione che le cose che mi interessa valutare sono due:

1- la probabilità che si verifichi una situazione di "malfunzionamento" dell'attrezzo

2- la gravità della situazione generata da tale "malfunzionamento"

Considerando questi due fattori, malfunzionamanto l'ho messo tra virgolette perchè va considerato sempre il fattore umano, non mi sento di trovare la fiducia necessaria nel Cinch e quindi uso l'Eddy (http://www.edelrid.de/index.php?option=com_content&task=view&id=284&Itemid=371), mi ci trovo bene, anche se all'inizio è meno intuitivo.

Per il resto c'è sicuramente da dire che il Cinch è usato in larghissima scala in tutto il mondo e molti lo considerano eccezionale, non sono tra questi ma, aparte la mia opinione e la mia espierianza personale, non mi sento di dare consigli su un attrezzo piuttosto che un'altro.
La scelta dell'Eddy è stata lunga e ragionata, ho fatto le mie valutazioni èd alla fine ho deciso, il consiglio che posso dare è quello di "STUDIARE" e poi fare una scelta. Studiare significa anche farsi raccontare le esperienze altrui ma valutarle sempre con senso critico, non sono un climber navigato ma non per questo prendo per oro colato quello che mi può dire un grande esperto. La pelle è la mia e, per quanto siano preziosi i consigli altrui, cerco sempre di scremare i racconti che sento.

Spero di essere stato chiaro e di non essermi perso troppo in peregrinazioni filosofiche.

Ciao e buone arrampicate

17/09/08 @ 17:08:08
 
 
   

Re: SICUREZZA (Cinch)

aggredilo ha scritto:
russell- ha scritto:
aggredilo ha scritto:
Succede raramente ma stavolta mi tocca scrivere una cosa seria. Domenica 24 febbraio, mentre scalavo alla falesia di Ripa Majala, è successo un incidente che mi ha dato molto da pensare: scalavo da primo a vista “Pugni Chiusi” una via di 20 metri gradata 6a+. Arrivato al penultimo rinvio volo, subito dopo aver moschettonato, e mi fermo a due metri da terra. Ho fatto circa 12 metri di caduta.

Appena, finalmente, la caduta si interrompe prima bestemmio poi istintivamente mi giro verso chi mi faceva sicura accusandola di essere stata poco attenta; poi, mentre smaltivamo la scarica di adrenalina, ci siamo fermati a ragionare su cosa era successo:

1- Chi mi faceva sicura usava il Cinch della Trango, non era disattenta nel momento in cui sono volato e teneva correttamente la mano destra sul capo della corda che usciva da sotto il sistema di sicura, e infatti si è bruciata la mano per lo scorrimento della corda, mentre la mano sinistra è rimasta illesa.
2- Chi mi faceva sicura si trovava esattamente sotto la verticale del primo rinvio, cosa sulla quale avevo insistito per il mio peso superiore .
3- Il Cinch era montato correttamente, la corda passava nel senso giusto, la ghiera del moschettone era chiusa e il moschettone era fissato all’asola di servizio dell’imbrago.
4- Io sono volato da sotto il rinvio in cui avevo appena passato la corda, quindi praticamente era come se scalassi da secondo dato che la corda dal nodo sul mio imbrago saliva per circa 1 metro fino al rinvio che si trovava appena sopra la mia testa; la conseguenza è che il sistema di sicura non ha subito nessuno “strappo” ma la corda è entrata in tensione gradualmente.

Oltre alla paura del volo lo chock era dato dal fatto che non riuscivamo a capire cosa fosse successo, altre volte avevamo usato questo strumento e, in situazioni analoghe, aveva sempre funzionato bene.
Abbiamo fatto ricerche su internet per trovare articoli e discussioni su Forum vari; ho parlato con amici arrampicatori per avere altri pareri e mi è capitato di parlare anche con il rappresentate italiano della Trango per chiedergli spiegazioni sul funzionamento del Cinch.
Lui , vecchio scalatore, mi ha dato molte informazioni specifiche e consigli tecnici e mi ha mostrato i risultati di alcuni test eseguiti da strutture accreditate (La torre di Padova della Commissione Centrale Materiali e Tecniche del CAI) per la sicurezza delle attrezzature sportive di montagna.

Il risultato è stato disarmante: usavamo il Cinch in modo scorretto, pur montandolo correttamente lo tenevamo in una posizione sbagliata.

Io scalo da circa sei anni, ho iniziato a fare sicura usando l’otto, poi il secchiello, il gri gri, e alla fine ho provato il Cinch imparando da persone che lo usavano da tempo; mi ci sono trovato bene e per questo l’ho consigliato a chi mi faceva sicura, che scala da 6 mesi, insegnandole a usarlo senza andare a cercare le istruzioni dell’attrezzo.
Devo dire, senza cercare scusanti, che dalle istruzioni che ho scaricato da internet la settimana scorsa
http://www.trango.com/...kletCE.pdf
http://www.trango.com/...kletCE.pdf
non mi sembra si capisca in maniera chiara quale sia la corretta posizione di utilizzo, mentre lo si capisce molto bene dal filmato realizzato dalla Trango che ho trovato su YouTube
http://it.youtube.com/...9TO5ikqXwo

Scrivo perché in questo sport ogni tipo di leggerezza è vietata. Ho commesso un errore molto grave, per fortuna nessuno ne ha pagato le conseguenze però ho messo in pericolo me stesso, chi mi faceva sicura e ho rischiato di coinvolgere anche le persone con le quali abbiamo scalato negli ultimi mesi. Sono un maniaco della sicurezza, insisto sempre sull’attenzione, sul modo di fare sicura, sulla correttezza dei nodi, sul fatto che devono sempre essere controllati dallo scalatore e dall’assicuratore, così come si deve fare per il sistema di sicura; in questo caso ho fatto una gran cazzata.

E allora “bbellidecasa” chiedo scusa a tutti e prometto che d’ora in poi leggerò pure le istruzioni dello spazzolino da denti.

È uno sport pericoloso, lo sappiamo tutti, per evitare di avere esperienza diretta del pericolo bisogna fere tesoro delle esperienze altrui e non bisogna dimenticare che la prudenza e l’attenzione verso la sicurezza non è mai troppa.
Scrivo anche sperando che si apra una discussione sul cinch e sui vari sistemi di sicura.

“…bbella ‘a buasserì, bbella ‘a cassapanca, bbello bbello tutto….mo’ te ne pòi pure annà!”

secondo me è successo che gli ha dato corda, per mettere il rinvio, sbloccando la camme dalla levetta di metallo. infatti nel topic lui hai detto che appena si è girato verso di lei hai visto che che teneva "correttamente" le mani, per me ha sbagliato lei , perchè se aveva appena messo il rinvio la mano destra non doveva essere sul capo della corda ma sul capo superiore e la mano sinistra come da indicato sul sul perno centrale e con la corda tra le dita, così come l'ha trovata conferma che lei ha semplicemente ed erratamente datogli corda sbloccando dalla leva metallica facendolo fare un bel volo, lo conferma anche il fatto che si sia bruciata la mano dx invec e che tra le dita della mano sx a mio parere è stati fortunato che nel panico di vederlo cadere abbia mollato la levetta.
p.s: anche io sono un fissato della sicurezza come lui, anhe forse di più, e da coofissato mi permetto di dire di stare molto più attento a insegnare ad altri, perchè capita di sottointendere delle informazioni "vitali" che all'altro prorpio non passano per la testa.

p.p.s: scusate vari e eventuali errori ma sono in convalescienza con gli occhi e non sò cosa poteri acer dgt. spero di essermi spiegato

Purtroppo è molto più complicata di così, ma (scusami) sono stufo di parlare di questa facenda, sono mesi che incontro persone che mi chiedono spiegazioni.

L'unica cosa che posso dire ora è questa: io non lo uso più, adesso è sulla mia scrivania a fermare i fogli, non mi fido più dell'attrezzo sia per una questione di trauma psicologico sia per altre valutazioni tecniche che ho fatto.

Ho deciso, dopo tanti ragionamenti, confronti con arrampicatori esperti, ricerche su internet e analisi dei vari sistemi di assicurazione che le cose che mi interessa valutare sono due:

1- la probabilità che si verifichi una situazione di "malfunzionamento" dell'attrezzo

2- la gravità della situazione generata da tale "malfunzionamento"

Considerando questi due fattori, malfunzionamanto l'ho messo tra virgolette perchè va considerato sempre il fattore umano, non mi sento di trovare la fiducia necessaria nel Cinch e quindi uso l'Eddy (http://www.edelrid.de/index.php?option=com_content&task=view&id=284&Itemid=371), mi ci trovo bene, anche se all'inizio è meno intuitivo.

Per il resto c'è sicuramente da dire che il Cinch è usato in larghissima scala in tutto il mondo e molti lo considerano eccezionale, non sono tra questi ma, aparte la mia opinione e la mia espierianza personale, non mi sento di dare consigli su un attrezzo piuttosto che un'altro.
La scelta dell'Eddy è stata lunga e ragionata, ho fatto le mie valutazioni èd alla fine ho deciso, il consiglio che posso dare è quello di "STUDIARE" e poi fare una scelta. Studiare significa anche farsi raccontare le esperienze altrui ma valutarle sempre con senso critico, non sono un climber navigato ma non per questo prendo per oro colato quello che mi può dire un grande esperto. La pelle è la mia e, per quanto siano preziosi i consigli altrui, cerco sempre di scremare i racconti che sento.

Spero di essere stato chiaro e di non essermi perso troppo in peregrinazioni filosofiche.

Ciao e buone arrampicate

Secondo me gli fischiavano le recchie...da cane...suvvia cicci non essere tirchio anche nell'esperienza! 🐄

Che mica so berlusconi io...eccheccazzo!

17/09/08 @ 17:35:25
 
 
   

Re: SICUREZZA (Cinch)

GherardRosenthal ha scritto:
aggredilo ha scritto:
russell- ha scritto:
aggredilo ha scritto:
Succede raramente ma stavolta mi tocca scrivere una cosa seria. Domenica 24 febbraio, mentre scalavo alla falesia di Ripa Majala, è successo un incidente che mi ha dato molto da pensare: scalavo da primo a vista “Pugni Chiusi” una via di 20 metri gradata 6a+. Arrivato al penultimo rinvio volo, subito dopo aver moschettonato, e mi fermo a due metri da terra. Ho fatto circa 12 metri di caduta.

Appena, finalmente, la caduta si interrompe prima bestemmio poi istintivamente mi giro verso chi mi faceva sicura accusandola di essere stata poco attenta; poi, mentre smaltivamo la scarica di adrenalina, ci siamo fermati a ragionare su cosa era successo:

1- Chi mi faceva sicura usava il Cinch della Trango, non era disattenta nel momento in cui sono volato e teneva correttamente la mano destra sul capo della corda che usciva da sotto il sistema di sicura, e infatti si è bruciata la mano per lo scorrimento della corda, mentre la mano sinistra è rimasta illesa.
2- Chi mi faceva sicura si trovava esattamente sotto la verticale del primo rinvio, cosa sulla quale avevo insistito per il mio peso superiore .
3- Il Cinch era montato correttamente, la corda passava nel senso giusto, la ghiera del moschettone era chiusa e il moschettone era fissato all’asola di servizio dell’imbrago.
4- Io sono volato da sotto il rinvio in cui avevo appena passato la corda, quindi praticamente era come se scalassi da secondo dato che la corda dal nodo sul mio imbrago saliva per circa 1 metro fino al rinvio che si trovava appena sopra la mia testa; la conseguenza è che il sistema di sicura non ha subito nessuno “strappo” ma la corda è entrata in tensione gradualmente.

Oltre alla paura del volo lo chock era dato dal fatto che non riuscivamo a capire cosa fosse successo, altre volte avevamo usato questo strumento e, in situazioni analoghe, aveva sempre funzionato bene.
Abbiamo fatto ricerche su internet per trovare articoli e discussioni su Forum vari; ho parlato con amici arrampicatori per avere altri pareri e mi è capitato di parlare anche con il rappresentate italiano della Trango per chiedergli spiegazioni sul funzionamento del Cinch.
Lui , vecchio scalatore, mi ha dato molte informazioni specifiche e consigli tecnici e mi ha mostrato i risultati di alcuni test eseguiti da strutture accreditate (La torre di Padova della Commissione Centrale Materiali e Tecniche del CAI) per la sicurezza delle attrezzature sportive di montagna.

Il risultato è stato disarmante: usavamo il Cinch in modo scorretto, pur montandolo correttamente lo tenevamo in una posizione sbagliata.

Io scalo da circa sei anni, ho iniziato a fare sicura usando l’otto, poi il secchiello, il gri gri, e alla fine ho provato il Cinch imparando da persone che lo usavano da tempo; mi ci sono trovato bene e per questo l’ho consigliato a chi mi faceva sicura, che scala da 6 mesi, insegnandole a usarlo senza andare a cercare le istruzioni dell’attrezzo.
Devo dire, senza cercare scusanti, che dalle istruzioni che ho scaricato da internet la settimana scorsa
http://www.trango.com/...kletCE.pdf
http://www.trango.com/...kletCE.pdf
non mi sembra si capisca in maniera chiara quale sia la corretta posizione di utilizzo, mentre lo si capisce molto bene dal filmato realizzato dalla Trango che ho trovato su YouTube
http://it.youtube.com/...9TO5ikqXwo

Scrivo perché in questo sport ogni tipo di leggerezza è vietata. Ho commesso un errore molto grave, per fortuna nessuno ne ha pagato le conseguenze però ho messo in pericolo me stesso, chi mi faceva sicura e ho rischiato di coinvolgere anche le persone con le quali abbiamo scalato negli ultimi mesi. Sono un maniaco della sicurezza, insisto sempre sull’attenzione, sul modo di fare sicura, sulla correttezza dei nodi, sul fatto che devono sempre essere controllati dallo scalatore e dall’assicuratore, così come si deve fare per il sistema di sicura; in questo caso ho fatto una gran cazzata.

E allora “bbellidecasa” chiedo scusa a tutti e prometto che d’ora in poi leggerò pure le istruzioni dello spazzolino da denti.

È uno sport pericoloso, lo sappiamo tutti, per evitare di avere esperienza diretta del pericolo bisogna fere tesoro delle esperienze altrui e non bisogna dimenticare che la prudenza e l’attenzione verso la sicurezza non è mai troppa.
Scrivo anche sperando che si apra una discussione sul cinch e sui vari sistemi di sicura.

“…bbella ‘a buasserì, bbella ‘a cassapanca, bbello bbello tutto….mo’ te ne pòi pure annà!”

secondo me è successo che gli ha dato corda, per mettere il rinvio, sbloccando la camme dalla levetta di metallo. infatti nel topic lui hai detto che appena si è girato verso di lei hai visto che che teneva "correttamente" le mani, per me ha sbagliato lei , perchè se aveva appena messo il rinvio la mano destra non doveva essere sul capo della corda ma sul capo superiore e la mano sinistra come da indicato sul sul perno centrale e con la corda tra le dita, così come l'ha trovata conferma che lei ha semplicemente ed erratamente datogli corda sbloccando dalla leva metallica facendolo fare un bel volo, lo conferma anche il fatto che si sia bruciata la mano dx invec e che tra le dita della mano sx a mio parere è stati fortunato che nel panico di vederlo cadere abbia mollato la levetta.
p.s: anche io sono un fissato della sicurezza come lui, anhe forse di più, e da coofissato mi permetto di dire di stare molto più attento a insegnare ad altri, perchè capita di sottointendere delle informazioni "vitali" che all'altro prorpio non passano per la testa.

p.p.s: scusate vari e eventuali errori ma sono in convalescienza con gli occhi e non sò cosa poteri acer dgt. spero di essermi spiegato

Purtroppo è molto più complicata di così, ma (scusami) sono stufo di parlare di questa facenda, sono mesi che incontro persone che mi chiedono spiegazioni.

L'unica cosa che posso dire ora è questa: io non lo uso più, adesso è sulla mia scrivania a fermare i fogli, non mi fido più dell'attrezzo sia per una questione di trauma psicologico sia per altre valutazioni tecniche che ho fatto.

Ho deciso, dopo tanti ragionamenti, confronti con arrampicatori esperti, ricerche su internet e analisi dei vari sistemi di assicurazione che le cose che mi interessa valutare sono due:

1- la probabilità che si verifichi una situazione di "malfunzionamento" dell'attrezzo

2- la gravità della situazione generata da tale "malfunzionamento"

Considerando questi due fattori, malfunzionamanto l'ho messo tra virgolette perchè va considerato sempre il fattore umano, non mi sento di trovare la fiducia necessaria nel Cinch e quindi uso l'Eddy (http://www.edelrid.de/index.php?option=com_content&task=view&id=284&Itemid=371), mi ci trovo bene, anche se all'inizio è meno intuitivo.

Per il resto c'è sicuramente da dire che il Cinch è usato in larghissima scala in tutto il mondo e molti lo considerano eccezionale, non sono tra questi ma, aparte la mia opinione e la mia espierianza personale, non mi sento di dare consigli su un attrezzo piuttosto che un'altro.
La scelta dell'Eddy è stata lunga e ragionata, ho fatto le mie valutazioni èd alla fine ho deciso, il consiglio che posso dare è quello di "STUDIARE" e poi fare una scelta. Studiare significa anche farsi raccontare le esperienze altrui ma valutarle sempre con senso critico, non sono un climber navigato ma non per questo prendo per oro colato quello che mi può dire un grande esperto. La pelle è la mia e, per quanto siano preziosi i consigli altrui, cerco sempre di scremare i racconti che sento.

Spero di essere stato chiaro e di non essermi perso troppo in peregrinazioni filosofiche.

Ciao e buone arrampicate

Secondo me gli fischiavano le recchie...da cane...suvvia cicci non essere tirchio anche nell'esperienza! 🐄

Che mica so berlusconi io...eccheccazzo!

Ma te posso fà 'na domanda?.......Ma te, te sei capito?

Bho!?!?!?

fesso

17/09/08 @ 17:37:37
 
 
   

Re: SICUREZZA (Cinch)

aggredilo ha scritto:
Ma te posso fà 'na domanda?.......Ma te, te sei capito?

Bho!?!?!?

fesso

Un giorno figliuolo capirai...nel frattempo SOKA!...


P.S. So tornato ad arrampicare...ma non dar retta alle malelingue che dicono di avermi visto in falesia...

17/09/08 @ 17:47:24
 
 
   

Re: SICUREZZA (Cinch)

aggredilo ha scritto:
russell- ha scritto:
aggredilo ha scritto:
Succede raramente ma stavolta mi tocca scrivere una cosa seria. Domenica 24 febbraio, mentre scalavo alla falesia di Ripa Majala, è successo un incidente che mi ha dato molto da pensare: scalavo da primo a vista “Pugni Chiusi” una via di 20 metri gradata 6a+. Arrivato al penultimo rinvio volo, subito dopo aver moschettonato, e mi fermo a due metri da terra. Ho fatto circa 12 metri di caduta.

Appena, finalmente, la caduta si interrompe prima bestemmio poi istintivamente mi giro verso chi mi faceva sicura accusandola di essere stata poco attenta; poi, mentre smaltivamo la scarica di adrenalina, ci siamo fermati a ragionare su cosa era successo:

1- Chi mi faceva sicura usava il Cinch della Trango, non era disattenta nel momento in cui sono volato e teneva correttamente la mano destra sul capo della corda che usciva da sotto il sistema di sicura, e infatti si è bruciata la mano per lo scorrimento della corda, mentre la mano sinistra è rimasta illesa.
2- Chi mi faceva sicura si trovava esattamente sotto la verticale del primo rinvio, cosa sulla quale avevo insistito per il mio peso superiore .
3- Il Cinch era montato correttamente, la corda passava nel senso giusto, la ghiera del moschettone era chiusa e il moschettone era fissato all’asola di servizio dell’imbrago.
4- Io sono volato da sotto il rinvio in cui avevo appena passato la corda, quindi praticamente era come se scalassi da secondo dato che la corda dal nodo sul mio imbrago saliva per circa 1 metro fino al rinvio che si trovava appena sopra la mia testa; la conseguenza è che il sistema di sicura non ha subito nessuno “strappo” ma la corda è entrata in tensione gradualmente.

Oltre alla paura del volo lo chock era dato dal fatto che non riuscivamo a capire cosa fosse successo, altre volte avevamo usato questo strumento e, in situazioni analoghe, aveva sempre funzionato bene.
Abbiamo fatto ricerche su internet per trovare articoli e discussioni su Forum vari; ho parlato con amici arrampicatori per avere altri pareri e mi è capitato di parlare anche con il rappresentate italiano della Trango per chiedergli spiegazioni sul funzionamento del Cinch.
Lui , vecchio scalatore, mi ha dato molte informazioni specifiche e consigli tecnici e mi ha mostrato i risultati di alcuni test eseguiti da strutture accreditate (La torre di Padova della Commissione Centrale Materiali e Tecniche del CAI) per la sicurezza delle attrezzature sportive di montagna.

Il risultato è stato disarmante: usavamo il Cinch in modo scorretto, pur montandolo correttamente lo tenevamo in una posizione sbagliata.

Io scalo da circa sei anni, ho iniziato a fare sicura usando l’otto, poi il secchiello, il gri gri, e alla fine ho provato il Cinch imparando da persone che lo usavano da tempo; mi ci sono trovato bene e per questo l’ho consigliato a chi mi faceva sicura, che scala da 6 mesi, insegnandole a usarlo senza andare a cercare le istruzioni dell’attrezzo.
Devo dire, senza cercare scusanti, che dalle istruzioni che ho scaricato da internet la settimana scorsa
http://www.trango.com/...kletCE.pdf
http://www.trango.com/...kletCE.pdf
non mi sembra si capisca in maniera chiara quale sia la corretta posizione di utilizzo, mentre lo si capisce molto bene dal filmato realizzato dalla Trango che ho trovato su YouTube
http://it.youtube.com/...9TO5ikqXwo

Scrivo perché in questo sport ogni tipo di leggerezza è vietata. Ho commesso un errore molto grave, per fortuna nessuno ne ha pagato le conseguenze però ho messo in pericolo me stesso, chi mi faceva sicura e ho rischiato di coinvolgere anche le persone con le quali abbiamo scalato negli ultimi mesi. Sono un maniaco della sicurezza, insisto sempre sull’attenzione, sul modo di fare sicura, sulla correttezza dei nodi, sul fatto che devono sempre essere controllati dallo scalatore e dall’assicuratore, così come si deve fare per il sistema di sicura; in questo caso ho fatto una gran cazzata.

E allora “bbellidecasa” chiedo scusa a tutti e prometto che d’ora in poi leggerò pure le istruzioni dello spazzolino da denti.

È uno sport pericoloso, lo sappiamo tutti, per evitare di avere esperienza diretta del pericolo bisogna fere tesoro delle esperienze altrui e non bisogna dimenticare che la prudenza e l’attenzione verso la sicurezza non è mai troppa.
Scrivo anche sperando che si apra una discussione sul cinch e sui vari sistemi di sicura.

“…bbella ‘a buasserì, bbella ‘a cassapanca, bbello bbello tutto….mo’ te ne pòi pure annà!”

secondo me è successo che gli ha dato corda, per mettere il rinvio, sbloccando la camme dalla levetta di metallo. infatti nel topic lui hai detto che appena si è girato verso di lei hai visto che che teneva "correttamente" le mani, per me ha sbagliato lei , perchè se aveva appena messo il rinvio la mano destra non doveva essere sul capo della corda ma sul capo superiore e la mano sinistra come da indicato sul sul perno centrale e con la corda tra le dita, così come l'ha trovata conferma che lei ha semplicemente ed erratamente datogli corda sbloccando dalla leva metallica facendolo fare un bel volo, lo conferma anche il fatto che si sia bruciata la mano dx invec e che tra le dita della mano sx a mio parere è stati fortunato che nel panico di vederlo cadere abbia mollato la levetta.
p.s: anche io sono un fissato della sicurezza come lui, anhe forse di più, e da coofissato mi permetto di dire di stare molto più attento a insegnare ad altri, perchè capita di sottointendere delle informazioni "vitali" che all'altro prorpio non passano per la testa.

p.p.s: scusate vari e eventuali errori ma sono in convalescienza con gli occhi e non sò cosa poteri acer dgt. spero di essermi spiegato

Purtroppo è molto più complicata di così, ma (scusami) sono stufo di parlare di questa facenda, sono mesi che incontro persone che mi chiedono spiegazioni.

L'unica cosa che posso dire ora è questa: io non lo uso più, adesso è sulla mia scrivania a fermare i fogli, non mi fido più dell'attrezzo sia per una questione di trauma psicologico sia per altre valutazioni tecniche che ho fatto.

Ho deciso, dopo tanti ragionamenti, confronti con arrampicatori esperti, ricerche su internet e analisi dei vari sistemi di assicurazione che le cose che mi interessa valutare sono due:

1- la probabilità che si verifichi una situazione di "malfunzionamento" dell'attrezzo

2- la gravità della situazione generata da tale "malfunzionamento"

Considerando questi due fattori, malfunzionamanto l'ho messo tra virgolette perchè va considerato sempre il fattore umano, non mi sento di trovare la fiducia necessaria nel Cinch e quindi uso l'Eddy (http://www.edelrid.de/index.php?option=com_content&task=view&id=284&Itemid=371), mi ci trovo bene, anche se all'inizio è meno intuitivo.

Per il resto c'è sicuramente da dire che il Cinch è usato in larghissima scala in tutto il mondo e molti lo considerano eccezionale, non sono tra questi ma, aparte la mia opinione e la mia espierianza personale, non mi sento di dare consigli su un attrezzo piuttosto che un'altro.
La scelta dell'Eddy è stata lunga e ragionata, ho fatto le mie valutazioni èd alla fine ho deciso, il consiglio che posso dare è quello di "STUDIARE" e poi fare una scelta. Studiare significa anche farsi raccontare le esperienze altrui ma valutarle sempre con senso critico, non sono un climber navigato ma non per questo prendo per oro colato quello che mi può dire un grande esperto. La pelle è la mia e, per quanto siano preziosi i consigli altrui, cerco sempre di scremare i racconti che sento.

Spero di essere stato chiaro e di non essermi perso troppo in peregrinazioni filosofiche.

Ciao e buone arrampicate


tranquillo ho scritto solo una mia opinione sul tuo accaduto, non volevo assolutamente giudicare nessuno e nessun fatto.

Buone salite anche a te

17/09/08 @ 20:26:23
 
 
   

Re: SICUREZZA (Cinch)

Buzz ha scritto:
io uso il grigri (modificato) e mi trovo bene
ogni strumento ha le sue specificità

certo che di farmi fare sicura mi fido solo di chi mi fido a ragion veduta.

senza offesa per nessuno, ma di pelle ce ne ho una.

quoto buzz... di pelle ce ne abbiamo una sola.. e per quanto mi riguarda quando vado da primo le mie prestazioni sono psicologicamente influenzate da chi mi fa sicura sotto e da quanto mi fido di questa persona... xke poi mi è accaduto di stare a 20 metri di altezza e la persona sotto lasciarmi lasco per il suo puro divertimento e per distrazione.. quando gli dicevo dall alto che mi stavo cagando sotto xke ero stanco ed ero crollato psicologicamente e avevo paura di cadere da un momento all altro... dopo un esperienza del genere... dato che io quando faccio sicura la faccio con gri gri guantino e sempre una mano sotto... beh.... è giusto quello che dici te buzz , senza offesa per nessuno

27/09/08 @ 14:25:36
 
 
   

Re: SICUREZZA (Cinch)

Yuza ha scritto:
Buzz ha scritto:
io uso il grigri (modificato) e mi trovo bene
ogni strumento ha le sue specificità

certo che di farmi fare sicura mi fido solo di chi mi fido a ragion veduta.

senza offesa per nessuno, ma di pelle ce ne ho una.

quoto buzz... di pelle ce ne abbiamo una sola.. e per quanto mi riguarda quando vado da primo le MIE PRESTAZIONI sono psicologicamente influenzate da chi mi fa sicura sotto e da quanto mi fido di questa persona... xke poi mi è accaduto di stare a 20 metri di altezza e la persona sotto lasciarmi lasco per il suo puro divertimento e per distrazione.. quando gli dicevo dall alto che mi stavo cagando sotto xke ero stanco ed ero crollato psicologicamente e avevo paura di cadere da un momento all altro... dopo un esperienza del genere... dato che io quando faccio sicura la faccio con gri gri guantino e sempre una mano sotto... beh.... è giusto quello che dici te buzz , senza offesa per nessuno
adesso capisco tutto...io sono malfidato di natura 🙄

27/09/08 @ 16:00:21
 
 
   

Re: SICUREZZA (Cinch)

Ciao ragazzi, faccio parte della "vecchia guardia", di quelli sognavano di riuscire a ripetere vie come il "mattino di maghi"ecc. Quando ho iniziato io (anni 80...sic!!!) esisteveno solo l'8 (ma mica ce l'avevamo tutti...) e il mezzo barcaiolo: beh, non ci crederete, ma pur assicurando gente molto più pesante, pur decollando letteralmente dal terreno per tenere certi voli (un tempo si chiodava molto più lungo), mai nessuno si è fatto sfuggire un compagno, e credo che il motivo fondamentalmente sia uno: in montagna e di riflesso anche in falesia si cercava di fuggire la confusione: il silenzio e la concentrazione erano parte fondamentale del gesto dell'arrampicata, non esistevano quelli che mentre uno faceva una via dura stavano sotto a "cazzeggiare" e se per caso arrivavano venivano cortesemente invitati al silenzio o al poco casino. In questo modo chi assicurava era totalmente partecipe dell'azione del primo, se chi tira sta' faticando o è al limite lo percepisci direttamente dalla corda (i guanti non servono...): quando uno vola, chi assicura (psicologicamente) vola con lui; se sei allenato a ciò, tante volte il volo lo anticipi pure.
Se non sviluppate questa sensibilità, come fate poi in montagna, quando spesso, vuoi per un tetto o vuoi per un diedro, il compagno che tira neanche lo vedi?
In ogni caso bravi così, vedo che la passione che spingeva noi non si è spenta, solo trasformata. Ciao.

06/03/09 @ 09:50:47
 
 
   

Re: SICUREZZA (Cinch)

Basta fare una prova con una corda sottile per vedere che ne' il grigri ne' il cinch sono sicuri se chi fa sicura sbaglia o e' distratto.

E sinceramente non capisco per quale motivo uno dovrebbe sostituire il
grigri con il cinch, non mi sembra che offra qualche vantaggio. Non ha nemmeno la molla di ritorno.

L'Eddie al contrario e' decisamente piu' afffidabile e blocca abbastanza bene anche corde sottili o corde elastiche e morbide come la beal da 9.7

Questo non vuol dire che possa essere usato senza esperienza o senza attenzione ma rispetto al grigri e' sicuramente un passo in avanti.

Ripeto, mettete a confronto i 3 attrezzi con un pezzo di corda da 9.1 e vedrete la differenza.

01/07/09 @ 22:24:12
 
 
   
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